domenica 26 novembre 2006

Gli orrori della Siberia 23 Novembre 2006

Sulla scia del suo illustre collega d'oltralpe Jules Verne, anche Salgari fece compiere alla sua fantasia un avventuroso viaggio in Siberia. Anche se non annoverabile tra le sue opere migliori, "Gli orrori della Siberia" fornisce una curiosa testimonianza della percezione che una parte del mondo occidentale aveva dell'impero zarista all'inizio del secolo ventesimo, e allo stesso tempo funge da manuale di geografia fisico-politica per l'avido lettore infantile.
Il relatore Carlo Vurachi ne dà una interessante e gustosa lettura comparata con "Michele Strogoff", evidenziando il diverso atteggiamento dei due scrittori nei confronti dell'autocrazia zarista e tracciando anche il viaggio interno di personaggi, nomi e situazioni dall'uno all'altro romanzo.

sabato 23 settembre 2006

Stagione Autunno-Inverno 2006



Corsi di lingua:

Russo:
  • corso base ore 50, frequenza bisettimanale con lezioni di 90 minuti
  • intermedio
  • avanzato il numero di lezioni sarà concordato con il docente
  • di lingua commerciale ore 20

Ceco:
  • corso base (il numero delle lezioni sarà concordato con il docente)
  • intermedio

Ungherese:
  • corso base (il numero delle lezioni sarà concordato con il docente)
  • corso intermedio

N. B. Venerdì, 6 Ottobre, alle ore 18,45, presso la sede di Via Selvatico 21, sarà tenuta una riunione preliminare con gli interessati al fine di concordare giorni ed orario delle lezioni. Si prega la partecipazione di tutti coloro che desiderano iscriversi ai corsi.

Programma di incontri

  • Ottobre: Salgari e gli "Orrori della Siberia", rel. Carlo Vurachi
  • Novembre: Concerto per mezzosoprano e pianoforte (musiche di Musorgskij,
  • Sostakovich ) mezzosoprano Svetlana Novikova
  • Dicembre Concerto di chitarra classica e poesia, alla chitarra Anna Giust.

(Seguiranno informazioni dettagliate)

martedì 2 maggio 2006

La Turandot e l'avanguardia russa


Negli anni 20 del 1900 il settecentesco aristocratico conservatore ed anti- illuminista Carlo Gozzi rimbalza, si potrebbe dire - suo malgrado come autore moderno- sulla scena del teatro russo d'avanguardia.
Il regista Evgenij Vachtangov (1883-1922) propone una versione teatrale della favola Principessa Turandot, nella quale riprende le convenzioni del teatro dell'arte, le maschere e il gioco dell'improvvisazione.
Con questa rappresentazione il regista si emancipa dal metodo del maestro Stanislavskij, privilegiando la libera espressione dell'attore sulla tecnica professionale e la passione che lo anima sulla meticolosa indagine psicologica. Lungi dall'essere frutto di accurata ricostruzione anche scene e costumi provengono da materiale raccogliticcio e improvvisato.
La prima che ha luogo nel febbraio del 1922 ottiene un enorme successo . Tra gli spettatori c'è Stanislavskij che scrive un biglietto entusiasta al "discepolo disubbidiente". Questi non ha potuto assistere allo spettacolo perchè degente in ospedale.
Purtroppo Vachtangov non tornerà più alle scene perchè di lì a poco morirà di un male che ha tormentato gli ultimi anni della sua breve esistenza.
Del fertile dibattito sull'arte dei primi anni della rivoluzione, con particolare riguardo al teatro, di Evgenij Vachtangov e della singolare fortuna di Gozzi presso l'avanguardia russa ci parlerà Fausto Malcovati, lunedì 15 Maggio, alle ore 18,30, presso l'Associazione Italia-Russie di Pordenone (tel.0434/21764).
Fausto Malcovati è professore ordinario di Lingua e Letteratura Russa all'Università Statale di Milano ed è uno dei massimi studiosi italiani di teatro.

mercoledì 22 febbraio 2006

Il Naso di Sostakovich

(conversazione in due parti con Anna Giust, venerdì 24 febbraio e giovedì 2 marzo 2006, ore 18, presso Associazione Italia-Russie, Via Selvatico 21, Pordenone)



Tra i 21 e i 22 anni, cioè negli anni 1927/8, Dmitrij Sostakovich compose l’opera Il naso basata sull’omonimo racconto di Nikolaj Gogol’. Il libretto dell’opera fu elaborato dal musicista stesso con alcuni contributi degli scrittori Evgenij Zamjatin, Georgij Jonin e Aleksandr Prejs.

Com’è noto si tratta di un racconto grottesco: Gogol’ narra la vicenda di un funzionario statale che risvegliandosi una mattina senza più il suo naso inizia un’affannosa ricerca per le vie di Pietroburgo per ritrovarlo infine a spasso sulla prospettiva Nevskij , calato nell’uniforme di consigliere di stato. Davanti alle rivendicazioni del funzionario il naso fa “orecchie da mercante”. Dopo una serie di vicissitudini che permettono al lettore di introdursi nella rete di relazioni del protagonista, costui potrà ritornare in possesso della sua appendice.

Questa novella che fa parte dei Racconti di Pietroburgo (1835) fu, nelle varie temperie storiche che si succedettero in breve spazio di tempo nella Russia di fine ottocento-primo novecento, variamente interpretata dalla critica che ci vide ora una denuncia della rigida burocratizzazione della società zarista, ora un’ opera grottesca, surreale rispecchiante l’assurdità dell’esistenza umana. In questa ottica essa fu oggetto di rivisitazione da parte delle avanguardie degli anni venti.

Quando l’allora giovanissimo Sostakovich la scelse come soggetto della sua composizione, il clima culturale del suo paese risentiva ancora dell’euforia dei primi anni venti che avevano salutato nella rivoluzione la fine dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e la liberazione di tutte le potenzialità artistiche ed intellettuali; su di esso tuttavia già incombeva minacciosa la nube del dogmatismo ideologico, codificato in arte come “realismo socialista”.

L’opera che fu rappresentata per la prima volta nel 1930, suscitò un grande interesse di pubblico e un acceso dibattito nella critica. Prevalsero alla fine i detrattori che la bollarono come “formalista” e la condannarono ad un lungo periodo di silenzio.

Silenzio al quale sarà ben presto - con la campagna di terrore iniziata dopo l’assassinio di Kirov del 1934 - condannato anche il suo autore.

Della fortuna dell’opera e di quella del compositore, dell’interpretazione che Sostakovich diede del racconto di Gogol’, del suo rapporto con la musica contemporanea europea e con la critica e realtà sovietiche ci parlerà Anna Giust, giovane studiosa che riunisce in sè le competenze di specialista di lingua e letteratura russa , di musicista e di musicologa.

Durante la serata saranno ascoltati brevi brani dell’opera . Alcuni passi del racconto gogoliano saranno letti da Alessandro Del Frate, attore e regista teatrale pordenonese.