Poemetto in tetrametri giambici, storia fiabesca, variopinta e intarsiata come un tappeto persiano che Puskin compose tra il 1818 e il '20 facendosi affettuosamente gioco della ballata sentimentale Le dodici vergini dormienti del poeta Zukovskij.
Essa narra di nani, maghi streghe e rusalke, principi buoni e cattivi, eremiti e montagne che si rivelano teste mozze. Al centro, come di dovere una tenera fanciulla, che il poeta ritrae con sorridente malizia, e il suo amato.Aziona la vicenda il rapimento della ragazza e le prove che lo sposo deve superare per ritrovarla.
Riportiamo parte del prologo che introduce magicamente il racconto:
Presso un'insenatura del mare c'è una verde quercia; un catena d'oro pende da essa, vi è legato un gatto sapiente che si muove in cerchio giorno e notte: va a destra e intona un canto, a sinistra racconta una fiaba......là il bosco e la valle sono pieni di visioni, là all'alba le onde affluiscono alla riva sabbiosa e trenta bellissimi cavalieri a turno escono dalle chiare acque e con loro un servo marino...là in prigione la figlia dello zar langue di dolore e un orso bruno la serve fedele...
là c'è lo spirito , là c'è il profumo della Rus'...
Anna Giust
(cenni biografici)
Nata nel 1978, ha conseguito la laurea in Lingue e Letterature Straniere (russo e francese) all'università Ca' Foscari di Venezia e la laurea in Musicologia e Beni Musicali presso la stessa università.
Ha conseguito il diploma in chitarra classica presso il Conservatorio di Vicenza.
Nel 2012 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Storia e Critica dei beni artistici, musicali e dello spettacolo presso l'Università di Padova con una tesi intitolata Towards Russian Opera: Growing National Consciousness in 18th Century Operatic Repertoire.
Tra le pubblicazioni ricordiamo Ivan Susanin di Catterino Cavos: un'opera russa prima dell'Opera russa (Torino, EDT DE SONO 2011)