Giovedì, 17 Gennaio 2019, ore 18,30 presso Circolo della Cultura e delle Arti, Via Torricella 2, Pordenone
Così come lo è geograficamente, la Russia si è sentita sempre un po' emarginata dall'Europa,
un po' per il peccato originale d'avere una doppia anima - europea ed asiatica -, cosa che in
alcuni momenti della storia è assurta a vanto, più tardi per essere divenuta il minaccioso "paese
dei soviet" ed ora per essere "l'ex paese dei soviet", identità di cui è difficile spogliarsi del tutto
e che l'Europa è pronta a rinfacciare (vedi l'appiattimento sulle posizioni degli Stati Uniti in
tema di sanzioni per l'annessione della Crimea).
Ora però è la stessa Russia a voltare le spalle all'Europa che ha perduto la sua posizione centrale
nel mondo, via via sostituita dai paesi emergenti, la Cina in primis.
Dal 2006, anno di fondazione dell'organizzazione economica BRIKS che è venuta assumendo
un colore sempre più politico, alla strategia di alleanze con i paesi dell'Asia Centrale perduti
nella disgregazione dell'URSS, al suo intervento in Siria appoggiato dalla Turchia, ai suoi grandiosi accordi economici con la Cina ( le esportazioni in questo paese ammontano a quasi
17 miliardi i dollari e le importazioni a 15 e mezzo), la Russia ha ripreso con vigore il ruolo,
temporaneamente perduto, di potenza mondiale ed è pronta al duello, auspicabilmente
solo politico, con il suo tradizionale antagonista, gli Stati Uniti.
Questi, oltre ad una panoramica sulla situazione interna, saranno alcuni dei temi che Aldo Ferrari tratterà nella sua relazione sulla "Russia nel mondo post-occidentale" di giovedì, 17 gennaio, ore 18,30, presso il Circolo della Cultura e delle Arti, in Via Torricella 2, Pordenone.
Aldo Ferrari è docente di Storia della Cultura Russa e di Lingua e Cultura Armena all'università Ca' Foscari di Venezia ed è membro dell'Istituto per gli studi di Politica Internazionale (ISPI) di Milano dove dirige i Programmi di Ricerca su Russia, Caucaso, Asia Centrale.