sabato 8 dicembre 2007

DIS-AVVENTURA AL CENTRO DELL’EURASIA

lunedì 10 dicembre 2007, ore 18,30


Nei primi anni ‘70 quando “La Cina era vicina” e gli studenti si riempivano la bocca di “rivoluzione culturale” e sembrava che il libretto rosso fosse la soluzione di tutti i mali, quando Antonietta Macciocchi visitò il paese tenendo gli occhi chiusi e partorì quindi un reportage frutto di fantasia ideologica, la Cina non era mai stata così lontana.
Oggi invece è veramente vicina perlomeno nella libera circolazione di uomini e capitali. Se parte della sua realtà la vediamo quotidianamente, un’altra parte possiamo apprenderla dal racconto di chi ci lavora o andando a farci un viaggio.
Ma un punto di vista privilegiato, non accessibile ai più, è stato quello di Alberto Pradella, giovane veneto laureato in filosofia che ha trascorso due anni in Cina, imparandone la lingua e insegnando in una scuola media superiore, vivendo la realtà cinese quindi dall’interno.
Il suo racconto “Disavventura al Centro d’Eurasia” che l’Associazione Italia Russie propone al pubblico ( lunedì 10 Dicembre alle ore 18,30 nella propria sede di Via selvatico 21) prende le mosse dalla Cina per svilupparsi nel reportage di un lungo viaggio intrapreso la scorsa estate insieme alla sua ragazza ( che è specialista di cinese e lavora in Cina per ditte italiane).
I due giovani avevano da tempo programmato e a lungo preparato questa impresa , una marcia verso occidente che avrebbe dovuto svolgersi nell’arco di sei mesi e comprendere molti paesi tra i quali alcune repubbliche ex- sovietiche dell’Asia, l’Afghanistan e l’Iran .
Lo spostamento non avvenne quindi con aerei o mezzi veloci, ma con mezzi di trasporto occasionali quali scassati autobus locali e camion di passaggio (tra questi un lusso rappresentarono gli splendidi autocarri dell’Agha Khan ) e poi infine con i cavalli acquistati dai due giovani che li portarono fino in Kirghizia. Durante le soste essi trovavano ospitalità a pagamento o gratuita presso gente del luogo, cosa che gli permise di conoscere e partecipare direttamente alla vita degli autoctoni.
Un viaggio faticoso dunque, ma un autentico lehrjahr, un’esperienza di vita documentata dalle belle immagini che Alberto mostrerà durante il suo racconto.
Ma in Kirghizia all’improvviso la magia del viaggio si rompe: un imprevisto che non riporta i due giovani immediatamente in patria , ma li costringe a passare (specialmente Alberto) attraverso un viaggio particolare dentro il viaggio, un lungo tunnel, e a sperimentare sulla loro pelle la qualità della vita di paesi ancora lontani dalla nostra isola felice.

Chi vorrà sapere di più sulla dis-avventura di Alberto, conoscerlo, sentire il racconto dalle sua stessa voce, potrà farlo venendo all’Associazione Italia-Russie, lunedì 10 dicembre 2007, alle ore 18,30.