Israele è il risultato di una azione di ripopolamento dal felice esito. Dopo duemila anni milioni di ebrei di varia origine,nazionalità, cultura, sono stati reintrodotti nei territori dove si erano svolte le vicende narrate dalla Bibbia e vi hanno creato uno stato moderno, giovane, dinamico e tecnologico. Ma questa storia di successo è turbata dal fatto che in quei territori erano e sono presenti popolazioni autoctone di religione islamica e di lingua araba.. Popolazioni la cui presenza non era stata presa in considerazione dal progetto sionista, e che il nuovo stato non intende includere. Si tratta di milioni di persone che vivono nelle terre occupate da Israele.. Da più di quarant'anni il mondo assiste al tentativo israeliano di liberarsi dalla presenza dei palestinesi togliendo loro i mezzi di sussistenza: la terra, le case, l'acqua, la pesca, la stessa libertà di movimento, sia verso altri paesi, sia all'interno, senza la quale non può esservi attività economica. A tutto questo la popolazione palestinese ha resistito: resistere per esistere, per non finire nel novero delle popolazioni senza patria e senza storia. Di questo si parlerà lunedì 26 marzo, alle 18, nella Biblioteca Civica di Pordenone. Relatore sarà Giorgio Stern, triestino, attivo nel mondo della solidarietà internazionale.
sabato 17 marzo 2012
La questione Palestinese, lunedì 26 Marzo 2012, Biblioteca Civica Pordenone
Israele è il risultato di una azione di ripopolamento dal felice esito. Dopo duemila anni milioni di ebrei di varia origine,nazionalità, cultura, sono stati reintrodotti nei territori dove si erano svolte le vicende narrate dalla Bibbia e vi hanno creato uno stato moderno, giovane, dinamico e tecnologico. Ma questa storia di successo è turbata dal fatto che in quei territori erano e sono presenti popolazioni autoctone di religione islamica e di lingua araba.. Popolazioni la cui presenza non era stata presa in considerazione dal progetto sionista, e che il nuovo stato non intende includere. Si tratta di milioni di persone che vivono nelle terre occupate da Israele.. Da più di quarant'anni il mondo assiste al tentativo israeliano di liberarsi dalla presenza dei palestinesi togliendo loro i mezzi di sussistenza: la terra, le case, l'acqua, la pesca, la stessa libertà di movimento, sia verso altri paesi, sia all'interno, senza la quale non può esservi attività economica. A tutto questo la popolazione palestinese ha resistito: resistere per esistere, per non finire nel novero delle popolazioni senza patria e senza storia. Di questo si parlerà lunedì 26 marzo, alle 18, nella Biblioteca Civica di Pordenone. Relatore sarà Giorgio Stern, triestino, attivo nel mondo della solidarietà internazionale.
mercoledì 14 marzo 2012
Viaggio a Mosca (28 Aprile-2 Maggio)
domenica 4 marzo 2012
Marzo 2012
mercoledì 14, ore 18
NIKOLAJ BERDJAEV
(1874-1948)
Nato a Kiev il 18 marzo 1874 , figlio di un militare esponente dell’aristocrazia, alla carriera militare cui è destinato preferisce studi intellettuali.
Divenuto marxista, nel 1898 viene arrestato durante una dimostrazione studentesca ed espulso dall'università.
Il suo marxismo radicale lascerà in seguito il posto ad una maggiore attenzione a pensieri filosofici e spirituali ed egli si allontanerà dal bolscevismo.
Nel 1922 viene espulso dal governo sovietico. Ripara in Germania. Di lì a breve andrà in Francia dove vivrà fino alla morte.
Il suo pensiero filosofico, definito “esistenzialismo cristiano” è stato molto influenzato dall’opera di Dostoevskij, in particolare da “ La leggenda del Grande Inquisitore” nei “Fratelli Karamazov” dove entro una visione teologica ed escatologica del mondo trova ampio spazio il concetto di libertà.
L’anima russa
L’oriente è la culla delle religioni, della rivelazione: l’Occidente della cultura.
Il mondo è stato creato ad Oriente per apparire ad Occidente nella sua forma perfetta. In Oriente Dio ha parlato all’uomo direttamente, faccia a faccia, in Occidente ci sono stati troppi intermediari.
Oriente ed Occidente sono due diverse misure dello spirito…
La natura del suolo russo ha un’immenso significato per chi voglia comprendere lo spirito russo.
La geografia materiale di un popolo non è che un riflesso simbolico della sua geografia spirituale… non a caso il popolo russo abita una pianura sconfinata, con orizzonti infiniti, senza frontiere visibili: tale è anche la geografia dell’anima russa, essa ha ha spazi infiniti, assenza di limiti e frontiere..
La terra è una categoria dello spirito russo… non è l’uomo che possiede la terra, è la terra che possiede l’uomo. Il popolo russo crede, con forza elementare, nel potere, nella ricchezza, nell’immensità e invincibilità della sua terra …
Una grande rinuncia al mondo e ai suoi beni – ecco il tratto della spiritualità radicale del popolo russo. Tale rinuncia non significa che esso sia meno peccatore degli altri, forse lo è anche di più degli altri popoli Europei, ma in modo diverso: noi non siamo troppo attaccati alla città terrena. … l’amore per il pellegrinaggio, il nomadismo sono tratti russi caratteristici. Gogol’, Tolstoj, Dostoevskij sono dei pellegrini sia d’ anima che per destino.
da N. Berdjaev “Il pensiero religioso russo"