giovedì 11 marzo 2010

Corpo e poesia - Halina Poswiatowska

Le locandine in bianco e nero mostrano il volto di una giovane donna vagamente somigliante ad Audrey Hepburn, Con la Hepburn condivide l’epoca in cui è vissuta, gli anni della guerra sotto l’occupazione nazista e, probabilmente, i sentimenti di una ragazza che va incontro alla vita. Tutto il resto è diverso: Halina Poswiatowska cresce in una Polonia governata dai comunisti e, soprattutto, negli anni della guerra, contrae un’angina che, mal curata, rende fragile il suo cuore, costringendola a lunghe degenze, a casa e in ospedale. Dotata di acuta sensibilità e interesse per il mondo che conosce attraverso la lettura o spia dalle finestre dei suoi luoghi di cattività, comincia a pubblicare poesie che la fanno amare e venerare dalla gioventù e le valgono l’amicizia della poetessa Wislava Szymborska, che sarà premio Nobel 1996 per la letteratura. Nonostante una operazione cui si sottopone con successo negli Stati Uniti , dove soggiornerà alcuni anni, la malattia rincrudisce. Rientrata in Polonia, muore nel 1965, alletà di 32 anni. La poesia di Halina Poswiatovska è nel duplice segno dell’opposizione vita/morte dove l’amore è il trionfo della vita anche se spesso soccombe alla morte. In questo la poetessa polacca è la controfigura, il rovescio dell’immagine lunare di Sylvia Plath della quale ha condiviso il luogo di studi, il celebre Smith College in Massachussets, ma soprattutto la morte precoce. Anche se le sue donne non si sono incontrate , è difficile non cedere alla suggestione di tale somiglianza tra due destini che si sono sfiorati. Ad Halina Poswiatovska è dedicata la serata organizzata dall’Associazione Italia-Russie, presso la propria sede di Via Selvatico 21, mercoledì 13 Gennaio, alle ore 18,15. Introdurrà le liriche Franco Basso, le leggerà Marina De Carli.

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