venerdì 25 marzo 2011

Ricordo il meraviglioso istante...

Un palazzo illuminato nella notte su di una via bianca di neve e gelo. All'esterno una fila di carrozze sulle quali si delineano le sagome scure dei vetturini avvolti nei loro pesanti pastrani e immersi in una torpida gelida attesa; all'interno, nel salone sfavillante di di luci, eleganti signore e azzimati cavalieri sospirano languidi alla storia d'amore e d'abbandono, di nostalgia della patria lontana, di un luogo incantato della natura, narrata dalla voce di un cantante e dalle note di un pianoforte.

La moda delle romanze, presente in tutti i salotti europei dell'ottocento, ebbe una particolare fortuna in Russia e conosce oggi una rinascita. Questo è dovuto in gran parte al fatto che le più felici tra queste composizioni furono frutto dell'incontro di versi di poeti quali Pushkin, Tjutcev, Blok e molti altri, con la musica di grandi compositori (Glinka, Musorgskij, Borodin Chajkokovskij ecc.) .
La romanza più famosa e celebrata, la regina delle romanze, è senza dubbio Ja pomnju cudnoje mgnovenje (Ricordo il meraviglioso istante) , lirica puskiniana musicata da Michail Glinka.
Essa fu ispirata al poeta da un incontro con Anna Kern, allora diciannovenne, figlia del proprietario terriero Petr Poltorackij, andata in sposa , per volontà del padre, all'età di 17 anni al generale Kern che aveva il triplo dei suoi anni.
Essa produsse una forte emozione sul poeta allora ventenne che la rivide alcuni anni più tardi, durante il suo esilio a Michajlovskoje. In quell'occasione le donò il primo capitolo dell'Evgenij Onegin, nelle cui pagine ancora da tagliare, ella trovò, in un foglio piegato in quattro, la lirica a lei dedicata.

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